Ludwig Wittgenstein
Recensione di “La scienza della logica” di P. Coffey
Traduzione di Michele Lavazza
Questa traduzione è stata condotta sul testo dell'edizione originale inglese Ludwig Wittgenstein, “Review: P. Coffey, The Science of Logic”, The Cambridge Review, vol. 34, n. 853, 6 marzo 1913, p. 351. Il testo originale è nel pubblico dominio in tutti i paesi dove i diritti di proprietà intellettuale scadono 70 anni o meno dopo la morte dell'autore.
Ludwig Wittgenstein
Recensione di La scienza della logica di P. Coffey
The Science of Logic: an inquiry into the principles of accurate thought and scientific method [La scienza della logica: una ricerca sui principi del pensiero esatto e del metodo scientifico] di P. Coffey, PhD (Lovanio), Professore di Logica e Metafisica presso il Maynooth College. Longmans, Green & Co., 1912.
In nessun campo del sapere un autore può trascurare i risultati di qualsiasi ricerca onesta con la stessa impunità con cui può farlo in filosofia e in logica. A questa circostanza dobbiamo la pubblicazione di un libro come La scienza della logica di Peter Coffey: esso merita considerazione solo in quanto esempio tipico del lavoro di tanti logici di oggi. La logica dell’autore è quella dei filosofi scolastici, ed egli commette tutti i loro errori; facendo ovviamente i soliti riferimenti ad Aristotele. (Aristotele, il cui nome è così spesso pronunciato invano dai nostri logici, si rivolterebbe nella tomba se sapesse che così tanti, tra costoro, non sanno oggi di logica più di quanto egli ne sapeva 2000 anni fa.) L’autore non ha preso minimamente in considerazione la grande opera dei moderni logici matematici – opera che ha determinato un passo avanti nella logica paragonabile solo a quello con cui l’astronomia nacque dall’astrologia e la chimica dall’alchimia.
Coffey, come molti logici, trae grande vantaggio dal fatto di non esprimersi in modo chiaro; è difficile infatti muovergli obiezioni se non si riesce a capire se intende dire “sì” o se intende dire “no”. Tuttavia si riconoscono abbastanza chiaramente, anche attraverso la sua espressione nebulosa, molti gravi errori; elencherò alcuni di quelli che fanno maggiore impressione, e raccomanderei a chi studia logica di cercare tali errori, e le loro conseguenze, anche in altri testi di logica. (I numeri tra parentesi indicano le pagine del libro di Coffey – volume I – dove l’errore compare per la prima volta; gli esempi illustrativi sono miei.)
Questa lista di errori potrebbe essere ampliata parecchio.
La cosa peggiore, nei libri come questo, è che rendono le persone ragionevoli ostili allo studio della logica.
Ludwig Wittgenstein