Recensione di “La scienza della logica” di P. Coffey: Difference between revisions

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In nessun campo del sapere un autore può trascurare i risultati di qualsiasi ricerca onesta con la stessa impunità con cui può farlo in filosofia e in logica. A questa circostanza dobbiamo la pubblicazione di un libro come ''La scienza della logica'' di Peter Coffey: esso merita considerazione solo in quanto esempio tipico del lavoro di tanti logici di oggi. La logica dell’autore è quella dei filosofi scolastici, ed egli commette tutti i loro errori; facendo ovviamente i soliti riferimenti ad Aristotele. (Aristotele, il cui nome è così spesso pronunciato invano dai nostri logici, si rivolterebbe nella tomba se sapesse che tanti logici non sanno oggi di logica più di quanto egli ne sapeva 2000 anni fa.) L’autore non ha minimamente fatto caso alla grande opera dei moderni logici matematici – opera che ha determinato un passo avanti nella logica paragonabile solo a quello con cui l’astronomia nacque dall’astrologia e la chimica dall’alchimia.
In nessun campo del sapere un autore può trascurare i risultati di qualsiasi ricerca onesta con la stessa impunità con cui può farlo in filosofia e in logica. A questa circostanza dobbiamo la pubblicazione di un libro come ''La scienza della logica'' di Peter Coffey: esso merita considerazione solo in quanto esempio tipico del lavoro di tanti logici di oggi. La logica dell’autore è quella dei filosofi scolastici, ed egli commette tutti i loro errori; facendo ovviamente i soliti riferimenti ad Aristotele. (Aristotele, il cui nome è così spesso pronunciato invano dai nostri logici, si rivolterebbe nella tomba se sapesse che tanti logici non sanno oggi di logica più di quanto egli ne sapeva 2000 anni fa.) L’autore non ha minimamente fatto caso alla grande opera dei moderni logici matematici – opera che ha determinato un passo avanti nella logica paragonabile solo a quello con cui l’astronomia nacque dall’astrologia e la chimica dall’alchimia.


Coffey, come molti logici, trae grande vantaggio dal fatto di non esprimersi in modo chiaro; è difficile infatti muovergli obiezioni se non si riesce a capire se intende dire “sì” o se intende dire “no”. Tuttavia si riconoscono abbastanza chiaramente, anche attraverso la sua espressione nebulosa, molti gravi errori; elencherò alcuni di quelli che fanno maggiore impressione, e raccomanderei a chi studia logica di cercare questi errori, e le loro conseguenze, anche in altri testi di logica. (I numeri tra parentesi indicano le pagine del libro di Coffey – volume I – dove l’errore compare per la prima volta; gli esempi illustrativi sono miei.)
Coffey, come molti logici, trae grande vantaggio dal fatto di non esprimersi in modo chiaro; è difficile infatti muovergli obiezioni se non si riesce a capire se intende dire “sì” o se intende dire “no”. Tuttavia si riconoscono abbastanza chiaramente, anche attraverso la sua espressione nebulosa, molti gravi errori; elencherò alcuni di quelli che fanno maggiore impressione, e raccomanderei a chi studia logica di cercare tali errori, e le loro conseguenze, anche in altri testi di logica. (I numeri tra parentesi indicano le pagine del libro di Coffey – volume I – dove l’errore compare per la prima volta; gli esempi illustrativi sono miei.)


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<ul style="list-style-type: none;"><li>“Due è la metà di quattro”</li>
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<li>e “Socrate è mortale”.)</li></ul></li>
<li>e “Socrate è mortale”.)</li></ul></li>
<li>[46] Egli confonde le cose con le classi a cui appartengono (Un uomo è evidentemente qualcosa di assai diverso dall’umanità.)</li>
<li>[46] Egli confonde le cose con le classi a cui appartengono. (Un uomo è evidentemente qualcosa di assai diverso dall’umanità.)</li>
<li>[48] Egli confonde le classi e i complessi. (L’umanità è una classe i cui elementi sono gli umani; ma una libreria non è una classe i cui elementi sono libri, dal momento che i libri diventano parte di una libreria solo per il fatto di trovarsi in certe relazioni spaziali gli uni con gli altri, mentre le classi sono indipendenti dalle relazioni tra i loro membri.)</li>
<li>[48] Egli confonde le classi e i complessi. (L’umanità è una classe i cui elementi sono gli umani; ma una libreria non è una classe i cui elementi sono libri, dal momento che i libri diventano parte di una libreria solo per il fatto di trovarsi in certe relazioni spaziali gli uni con gli altri, mentre le classi sono indipendenti dalle relazioni tra i loro membri.)</li>
<li>[47] Egli confonde i complessi e le somme. (Due più due fa quattro, ma quattro non è un complesso di due e se stesso.)</li>
<li>[47] Egli confonde i complessi e le somme. (Due più due fa quattro, ma quattro non è un complesso di due e se stesso.)</li>