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{{ParFarbenit|part=1 |paragraph=9}} Anche se il verde non è un colore intermedio fra il giallo e il blu, non potrebbero esserci persone per cui esiste un giallo tendente al blu, o un verde tendente al rosso? Persone, dunque, i cui concetti di colore deviano dai nostri | {{ParFarbenit|part=1 |paragraph=9}} Anche se il verde non è un colore intermedio fra il giallo e il blu, non potrebbero esserci persone per cui esiste un giallo tendente al blu, o un verde tendente al rosso? Persone, dunque, i cui concetti di colore deviano dai nostri – perché in fondo anche i concetti di colore dei daltonici deviano da quelli delle persone normali e non tutte le deviazioni dalla normalità devono necessariamente essere una cecità o un difetto. | ||
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{{ParFarbenit|part=1 |paragraph=73}} Non riesco a immaginare che le osservazioni di Goethe sulle | {{ParFarbenit|part=1 |paragraph=73}} Non riesco a immaginare che le osservazioni di Goethe sulle caratteristiche dei colori e sulle combinazioni di colori possano essere utili per un pittore, e difficilmente lo saranno per un decoratore. Il colore di un occhio iniettato di sangue potrebbe essere magnifico per un arazzo da parete. Chi parla del carattere di un colore, pensa sempre soltanto a ''un'' modo determinato di usarlo. | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=67}} Già, i colori puri non hanno nemmeno nomi particolari, usati da tutti, così poco importanti sono per noi. | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=67}} Già, i colori puri non hanno nemmeno nomi particolari, usati da tutti, così poco importanti sono per noi. | ||
{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=68}} Proviamo a immaginare qualcuno che dipinga una qualsiasi parte della natura, e che la dipinga utilizzando colori fedeli alla realtà. Ogni parte della superficie di un simile quadro avrebbe un preciso colore. Quale colore? Come determino il suo nome? Dovrebbe avere il nome del pigmento di cui è composto e con cui, ad esempio, lo si può comprare? Ma un simile pigmento non potrebbe, in un ambiente particolare, apparire completamente diverso di come è sulla tavolozza? | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=68}} Proviamo a immaginare qualcuno che dipinga una qualsiasi parte della natura, e che la dipinga utilizzando colori fedeli alla realtà. Ogni parte della superficie di un simile quadro avrebbe un preciso colore. Quale colore? Come determino il suo nome? Dovrebbe avere il nome del pigmento di cui è composto e con cui, ad esempio, lo si può comprare? Ma un simile pigmento non potrebbe, in un ambiente particolare, apparire completamente diverso di come è sulla tavolozza? | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=69}} Così forse arriveremmo al punto di dare nomi particolari a piccolissime chiazze di colore su uno sfondo nero (per esempio). | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=69}} Così forse arriveremmo al punto di dare nomi particolari a piccolissime chiazze di colore su uno sfondo nero (per esempio). | ||
Con questo voglio dimostrare che non è chiaro, a priori, quali siano i concetti di colore ''semplici.'' | Con questo voglio dimostrare che non è chiaro, a priori, quali siano i concetti di colore ''semplici.'' | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=158}} Cosa si può dire a sostegno della tesi che il verde è un colore primario e non una mescolanza di blu e giallo? Sarebbe corretta questa risposta: “Lo si può riconoscere direttamente osservando i colori”? Ma come faccio a sapere che con l’espressione “colori primari” intendo la stessa cosa di un altro che, come me, è portato a definire il verde un colore primario? No, qui sono i giochi linguistici che decidono queste domande. | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=158}} Cosa si può dire a sostegno della tesi che il verde è un colore primario e non una mescolanza di blu e giallo? Sarebbe corretta questa risposta: “Lo si può riconoscere direttamente osservando i colori”? Ma come faccio a sapere che con l’espressione “colori primari” intendo la stessa cosa di un altro che, come me, è portato a definire il verde un colore primario? No, qui sono i giochi linguistici che decidono queste domande. | ||
Esiste un verde più o meno tendente al blu (o al giallo) ed esiste il compito di aggiungere a un dato verde tendente al giallo (o verde tendente al blu) un verde meno tendente al giallo (o al blu), oppure di sceglierlo fra numerosi campioni di colore. Un verde meno tendente al giallo non è però un verde tendente al blu (e viceversa), e potrebbe esserci anche il compito di selezionare – oppure di ottenerlo da una mescolanza | Esiste un verde più o meno tendente al blu (o al giallo) ed esiste il compito di aggiungere a un dato verde tendente al giallo (o verde tendente al blu) un verde meno tendente al giallo (o al blu), oppure di sceglierlo fra numerosi campioni di colore. Un verde meno tendente al giallo non è però un verde tendente al blu (e viceversa), e potrebbe esserci anche il compito di selezionare – oppure di ottenerlo da una mescolanza – un verde che non tenda né al giallo né al blu. E dico “ottenerlo da una mescolanza” perché un verde non tende contemporaneamente al giallo e al blu soltanto perché nasce da una mescolanza di giallo e blu. | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=163}} Chi avesse familiarità con un verde tendente al rosso dovrebbe essere in grado di produrre una serie di colori che cominci con il rosso, termini con il verde e costituisca, anche per noi, una transizione continuativa dall’uno all’altro. | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=163}} Chi avesse familiarità con un verde tendente al rosso dovrebbe essere in grado di produrre una serie di colori che cominci con il rosso, termini con il verde e costituisca, anche per noi, una transizione continuativa dall’uno all’altro. Si potrebbe allora dimostrare che là dove noi, per esempio, vedevamo ogni volta la stessa sfumatura di marrone, costui vede ora un marrone, ora un verde tendente al rosso. Che, per esempio, egli possa distinguere, dai loro colori, due composti chimici che per noi hanno lo stesso colore, e chiamare l’uno “un marrone” e l’altro un “verde tendente al rosso”. | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=188}} Non vogliamo trovare una teoria dei colori (né fisiologica, né psicologica), ma la logica dei concetti di colore. | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=188}} Non vogliamo trovare una teoria dei colori (né fisiologica, né psicologica), ma la logica dei concetti di colore. E con questa si ottiene ciò che ci si è spesso ingiustamente attesi da una teoria. | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=285}} A un membro di una tribù di daltonici non potrebbe venire in mente di immaginarsi un popolo esotico (che noi chiameremmo “dalla vista normale”)? | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=285}} A un membro di una tribù di daltonici non potrebbe venire in mente di immaginarsi un popolo esotico (che noi chiameremmo “dalla vista normale”)? E non potrebbe rappresentare una persona simile, che vede normalmente, in teatro? Così come potrebbe rappresentarne una che ha il dono della profezia, pur non avendolo lui stesso. Questo è quantomeno pensabile. | ||
{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=286}} Ai daltonici, però, sarebbe mai venuto in mente di chiamarsi “daltonici”? – Perché no? | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=286}} Ai daltonici, però, sarebbe mai venuto in mente di chiamarsi “daltonici”? – Perché no? | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=288}} Posso immaginare come si comporterebbe una persona per la quale non è importante ciò che per me è importante. Ma posso immaginarmi il suo ''stato''? – Cosa significa? – Posso immaginare lo stato di una persona per la quale è importante ciò che per me è importante? | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=288}} Posso immaginare come si comporterebbe una persona per la quale non è importante ciò che per me è importante. Ma posso immaginarmi il suo ''stato''? – Cosa significa? – Posso immaginare lo stato di una persona per la quale è importante ciò che per me è importante? | ||
{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=289}} Potrei anche imitare alla perfezione qualcuno che facesse una moltiplicazione, senza poter a mia volta imparare a moltiplicare. | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=289}} Potrei anche imitare alla perfezione qualcuno che facesse una moltiplicazione, senza poter a mia volta imparare a moltiplicare. | ||
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{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=335}} “A occhi aperti, puoi attraversare la strada senza essere investito eccetera” | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=335}} “A occhi aperti, puoi attraversare la strada senza essere investito eccetera” | ||
La logica della ''comunicazione.'' | La logica della ''comunicazione.'' | ||
{{ParFarbenit|part=3 |paragraph=336}} Dicendo che una proposizione della forma di una comunicazione ha un impiego non si dice ancora nulla sulla ''specie'' del suo impiego. | {{ParFarbenit|part=3 |paragraph=336}} Dicendo che una proposizione della forma di una comunicazione ha un impiego non si dice ancora nulla sulla ''specie'' del suo impiego. |