6,064
edits
No edit summary |
No edit summary |
||
Line 55: | Line 55: | ||
Dunque una {{small caps|teoria}} dei ''tipi'' è impossibile. Essa cerca di dire qualcosa sui tipi, mentre si può parlare soltanto dei simboli. Ma ''ciò'' che dici sui simboli non è che questo simbolo ha quel tipo, il che sarebbe privo di senso per [la] stessa ragione: dici invece semplicemente: ''questo'' è il simbolo, per prevenire un fraintendimento. Per esempio, in “{{nowrap|''a'' R ''b''}}”, “R” ''non'' è un simbolo, ma ''il fatto che'' “R” sta tra un nome e un altro simbolizza. Qui ''non'' abbiamo detto: questo simbolo non è di questo tipo ma di quello, bensì soltanto: ''questo'' simbolizza e non quello. Anche tale locuzione sembra ripetere lo stesso errore, perché “simbolizza” è “tipicamente ambiguo”. La vera analisi è: “R” propriamente non è un nome e il fatto che “R” sta tra “''a''” e “''b''” esprime una ''relazione''. Qui ci sono due proposizioni ''di tipo diverso'' connesse da “e”. | Dunque una {{small caps|teoria}} dei ''tipi'' è impossibile. Essa cerca di dire qualcosa sui tipi, mentre si può parlare soltanto dei simboli. Ma ''ciò'' che dici sui simboli non è che questo simbolo ha quel tipo, il che sarebbe privo di senso per [la] stessa ragione: dici invece semplicemente: ''questo'' è il simbolo, per prevenire un fraintendimento. Per esempio, in “{{nowrap|''a'' R ''b''}}”, “R” ''non'' è un simbolo, ma ''il fatto che'' “R” sta tra un nome e un altro simbolizza. Qui ''non'' abbiamo detto: questo simbolo non è di questo tipo ma di quello, bensì soltanto: ''questo'' simbolizza e non quello. Anche tale locuzione sembra ripetere lo stesso errore, perché “simbolizza” è “tipicamente ambiguo”. La vera analisi è: “R” propriamente non è un nome e il fatto che “R” sta tra “''a''” e “''b''” esprime una ''relazione''. Qui ci sono due proposizioni ''di tipo diverso'' connesse da “e”. | ||
È ''ovvio'' che, per esempio, con una proposizione soggetto-predicato, ''sempre che'' essa abbia un qualche senso, ne ''vedi'' la forma non appena ''comprendi'' la proposizione'','' nonostante tu non sappia se è vera o falsa | È ''ovvio'' che, per esempio, con una proposizione soggetto-predicato, ''sempre che'' essa abbia un qualche senso, ne ''vedi'' la forma non appena ''comprendi'' la proposizione'','' nonostante tu non sappia se è vera o falsa. Anche se ci ''fossero'' proposizioni della forma “M è una cosa”, esse sarebbero superflue (tautologiche) perché quello che ciò tenta di dire è qualcosa che ''vedi'' già quando vedi “M”. | ||
Nell’espressione menzionata sopra “{{nowrap|''a'' R ''b''}}”, parlavamo solo di questo “R” particolare, ma ciò che vogliamo fare è parlare di tutti i simboli simili. Dobbiamo dire: in ''qualunque'' simbolo di questa forma ciò che corrisponde a “R” propriamente non è un nome, e il fatto che [“R” sta tra “''a''” e “''b''”] esprime una relazione. Questo è ciò che si tentava di esprimere con l’espressione priva di senso: simboli come questo sono di un certo tipo. Questo non puoi dirlo, perché per dirlo devi prima sapere qual è il simbolo: e nel saperlo ''vedi'' [il] tipo e dunque anche [il] tipo di [ciò che è] simbolizzato. Ossia, nel sapere ''che cosa'' simbolizza, sai tutto ciò che c’è da sapere; non puoi ''dire'' nulla ''riguardo'' al simbolo. | Nell’espressione menzionata sopra “{{nowrap|''a'' R ''b''}}”, parlavamo solo di questo “R” particolare, ma ciò che vogliamo fare è parlare di tutti i simboli simili. Dobbiamo dire: in ''qualunque'' simbolo di questa forma ciò che corrisponde a “R” propriamente non è un nome, e il fatto che [“R” sta tra “''a''” e “''b''”] esprime una relazione. Questo è ciò che si tentava di esprimere con l’espressione priva di senso: simboli come questo sono di un certo tipo. Questo non puoi dirlo, perché per dirlo devi prima sapere qual è il simbolo: e nel saperlo ''vedi'' [il] tipo e dunque anche [il] tipo di [ciò che è] simbolizzato. Ossia, nel sapere ''che cosa'' simbolizza, sai tutto ciò che c’è da sapere; non puoi ''dire'' nulla ''riguardo'' al simbolo. |