Note dettate a G.E. Moore in Norvegia: Difference between revisions

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[“''x''” è il nome di ''y'': “ϕ''x''” = “‘ϕ’ è alla sinistra di ‘''x''’” e ''dice'' ϕ''x''.]
[“''x''” è il nome di ''y'': “ϕ''x''” = “‘ϕ’ è alla sinistra di ‘''x''’” e ''dice'' ϕ''x''.]


N.B. “''x''” non può essere il nome di questo singolo frego ''y'', perché questo non è una cosa: ma può essere il nome di una ''cosa''; e dobbiamo comprendere che quel che stiamo facendo è spiegare ciò che si intenderebbe dicendo di un simbolo ideale, che effettivamente consisteva nel fatto che una ''cosa'' era a sinistra di un’altra, che in esso a simbolizzare era una ''cosa'' .
N.B. “''x''” non può essere il nome di questo singolo frego ''y'', perché questo non è una cosa: ma può essere il nome di una ''cosa''; e dobbiamo comprendere che quel che stiamo facendo è spiegare ciò che si intenderebbe dicendo di un simbolo ideale, che effettivamente consisteva nel fatto che una ''cosa'' era a sinistra di un’altra, che in esso a simbolizzare era una ''cosa''.


(N. B. Nell’espressione (∃''y'') . ϕ''y'', si ''è'' inclini a dire che ciò significa “c’è una ''cosa'' tale per cui…”. Invece dovremmo dire “c’è una ''y'', tale per cui…”; dove il fatto che la ''y'' simbolizza esprime ciò che intendiamo.)
(N. B. Nell’espressione (∃''y'') . ϕ''y'', si ''è'' inclini a dire che ciò significa “c’è una ''cosa'' tale per cui…”. Invece dovremmo dire “c’è una ''y'', tale per cui…”; dove il fatto che la ''y'' simbolizza esprime ciò che intendiamo.)